Dati fondamentali
La Croazia (nome ufficiale: Repubblica di Croazia) è uno Stato europeo, in termini geopolitici mitteleuropeo e mediterraneo, geograficamente situato nella parte meridionale dell’Europa centrale e nella parte settentrionale del Mediterraneo. A nord confina con la Slovenia e l’Ungheria, a est con la Serbia e la Bosnia-Erzegovina, a sud con il Montenegro, mentre a ovest essa ha un confine marino con l’Italia. La sua superficie è di 56.542 mila chilometri quadrati, mentre quella del mare costiero è di 31.067 chilometri quadrati, il che pone la Croazia tra i Paesi europei medio-grandi.
In aggiunta alla sua ricchezza idrica, la Croazia ha una natura particolarmente protetta, con centinaia di specie animali e vegetali endemiche, mentre quasi il 10% del suo territorio è protetto all’interno di undici parchi naturali, otto parchi nazionali e due riserve rigorose.
Il territorio è amministrativamente diviso in comuni, città nonché venti regioni più la città di Zagabria, che ha uno status speciale di città e di regione nello stesso tempo.
La capitale è Zagabria, città che del Paese è il centro politico, economico, culturale e scientifico. Altre grandi città sono Spalato, Fiume, Zara e Osijek.
Il prefisso telefonico internazionale della Croazia è +385, mentre il fuso orario è UTC +1.
Breve storia
Le prime tribù slave arrivarono nell’area dell’attuale Croazia nel VI e nel VII secolo durante i grandi trasferimenti di popoli, tra i quali vi erano appunto i croati. Verso la fine dell’VIII e all’inizio del IX secolo essi furono soggetti al Re dei Franchi Carlo Magno, ed erano organizzati in due principati confinanti, quello meridionale e quello settentrionale. Il potere nella Croazia meridionale fu assunto dalla dinastia popolare dei Trpimirovići, la cui ascesa iniziò durante il tempo di Tomislav, che ampliò la Croazia anche nella zona del principato pannonico settentrionale, e nel 925 fu incoronato primo re croato. Nell’XI secolo, durante il regno di Pietro Krešimir IV e di Dmitar Zvonimir, alla Croazia furono annesse la Dalmazia e il principato della Neretva. Dopo la morte dell’ultimo re Trpimirović, Stefano II, in Croazia scoppiò la guerra di successione, che si concluse nel 1102 con la scelta del re ungherese Arpad Koloman quale re croato e la stipula di un’unione personale con l’Ungheria.
Dopo la penetrazione degli Ottomani nel XVI secolo e la perdita di gran parte del Paese, sul trono croato giunse la dinastia degli Asburgo, così che la Croazia diventò parte dell’Impero Austriaco. Nel corso del XVIII secolo, la Croazia fu divisa tra la monarchia asburgica e la Repubblica di Venezia, e la Croazia con la Slavonia, che si trovava all’interno delle terre degli Asburgo, fu a sua volta divisa in Croazia civile, che amministrativamente apparteneva alla parte ungherese della Monarchia, e la Marca militare sotto la diretta amministrazione di Vienna. Il territorio sotto il dominio veneziano era invece diviso tra le province della Dalmazia e dell’Istria. Per breve tempo, durante le conquiste napoleoniche dell’inizio del XIX secolo, una parte delle terre croate fu riunita all’interno delle province illiriche.
Nel 1867 Vienna stipulò con Pest il cosiddetto “Compromesso austro-ungarico” con il quale, in contrasto con gli interessi croati, e nel quadro della nuova Costituzione della neofondata Monarchia austro-ungarica, alla parte austriaca furono annesse l’Istria con la Dalmazia, mentre Croazia lo fu alla parte ungherese.
Nel 1918, al termine della Prima Guerra Mondiale, la Croazia entrò a far parte dello Stato degli sloveni, dei croati e dei serbi, e successivamente divenne parte del Regno dei serbi, dei croati e degli sloveni (dal 1929 Regno di Jugoslavia). Al termine della Seconda Guerra Mondiale nel 1945 la Croazia divenne una delle unità federali della neonata FNRJ (Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia), più tardi chiamata SFRJ (Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia), mentre i confini disegnati con dall’AVNOJ (Consiglio Antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia) e dallo ZAVNOH (Consiglio territoriale antifascista di liberazione popolare della Croazia) sono diventati anche i confini riconosciuti internazionalmente dell’attuale Repubblica di Croazia, che la Croazia ha difeso nel corso della Guerra per la Patria, la quale fu una guerra difensiva per l’indipendenza e l’integrità dello Stato croato.
Sulla base delle elezioni democratiche multipartitiche svolte nel 1990, il 30 giugno 1990 fu costituito il parlamento nazionale multipartitico scelto democraticamente, mentre il 25 giugno 1991 la Repubblica di Croazia, con una decisione di tipo costituzionale del Parlamento nazionale croato (Sabor), divenne uno Stato indipendente e come tale fu riconosciuta il 15 gennaio 1992. Essa è membro delle Nazioni Unite dal 22 maggio 1992, del Consiglio d’Europa dal 1996, dell’Organizzazione mondiale del commercio dal 2000, dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa dal 1992, dell’Alleanza Atlantica (NATO) dal 2009, e dell’Unione Europea dal 1° luglio 2013.
Struttura politica
Secondo la sua struttura politica, la Croazia è una democrazia di tipo parlamentare, in base alla sua organizzazione statale è una repubblica, e in termini economici è caratterizzata da un’economia di mercato. Il suo sistema politico si fonda sul principio della separazione dei poteri tra potere legislativo (Parlamento), esecutivo (il governo e il presidente) e giudiziario, mentre il massimo atto giuridico nella Repubblica di Croazia è la Costituzione della Repubblica di Croazia, adottata il 22 dicembre 1990 dopo le elezioni parlamentari democratiche multi-partitiche della primavera 1990.
Il Parlamento croato è un organo rappresentativo dei cittadini e titolare dell’autorità legislativa nella Repubblica di Croazia. Secondo la Costituzione, il Parlamento croato è un organo di rappresentanza unicamerale che può avere un minimo di 100 e un massimo 160 membri eletti direttamente sulla base del suffragio universale, uguale a scrutinio segreto per quattro anni.
Il Presidente della Repubblica di Croazia ha una funzione rappresentativa ed esecutiva. Egli rappresenta la Repubblica di Croazia in Patria e all’estero, fa in modo che vi sia un agire regolare e armonizzato e la stabilità del governo dello Stato, e in qualità di Capo delle forze armate della Repubblica di Croazia è responsabile della difesa della indipendenza e l’integrità territoriale della Repubblica di Croazia. Egli viene eletto in occasione di elezioni generali e dirette con un mandato di cinque anni con la maggioranza di tutti gli elettori che l’hanno votato.
Il governo croato propone le leggi e altri atti al Parlamento croato, propone il Bilancio dello Stato e il Bilancio Consuntivo, applica le leggi e altre decisioni del Parlamento croato, emana decreti per l’attuazione delle leggi, gestisce la politica estera e quella interna, dirige e supervisiona il lavoro dell’amministrazione statale, si occupa dello sviluppo economico del Paese, indirizza le attività e lo sviluppo delle istituzioni pubbliche e svolge altri compiti definiti dalla Costituzione e dalla legislazione in vigore.
In Croazia, il potere giudiziario è esercitato dai Tribunali per le infrazioni, i Tribunali Municipali, i Tribunali Regionali, il Tribunale Supremo per le infrazioni della Repubblica di Croazia, il Tribunale Amministrativo della Repubblica di Croazia e dalla Corte Suprema della Repubblica di Croazia. La Corte Costituzionale della Repubblica di Croazia decide circa la costituzionalità di una legge e ha diritto di revocare le leggi che essa ritenga incostituzionali.